Innominata – Fai Bei Sogni

INNOMINATA, 2468 m – parete Sud

Emiliano Zorzi con Alice Bertocchi, Fabio Bonaldo, Alessandro Dassi, Umberto Iavazzo, gennaio-giugno 2017

530 m • 6b+ (5b) • 6h • S2

Percorso completamente attrezzato a fix ma dalla logica alpinistica, sfrutta i punti deboli del versante a sx della vecchia via Donda-Steffé . La scalata, abbastanza frequentata, è molto gradevole, pur se discontinua a causa di alcuni tratti di trasferimento e facili tiri. Sui tratti semplici fix sporadici utili più che altro per rintracciare il percorso, ma in generale non è necessario integrare le protezioni presenti. Possibile interrompere la scalata sulla Grande Cengia Mediana. Dopo piogge il primo tiro può risultare bagnato anche se comunque percorribile o aggirabile sulla dx percorrendo i primi 20 m della via Donda-Steffé e poi deviando a sx alla terrazza della sosta 2 (III+). Roccia ottima tranne in brevi tratti (ripuliti).

Accesso: il punto di partenza è la Malga Grantagar (1540 m), accessibile in automobile nei periodi di apertura della struttura.
Dalla malga si sale in 0h45 al Rifugio Guido Corsi (1875 m; attualmente chiuso per ristrutturazione), da dove bisogna seguire il sent. 627 che porta alla Forcella di Riofreddo. Dove il sentiero piega verso dx, ormai non distante dalle pareti sotto la verticale della Innominata, innalzarsi su ghiaie e zolle erbose fino alla base delle rocce. Sul versante S, l’Innominata è contraddistinta da due profondi canali che la delimitano ai margini; al centro della parete, fra i due canali vi è un netto torrione caratterizzato al centro da una evidentissima colata nera. Attacco alla base della colata (q. 2120), spit visibili. 0h30 dal Rifugio Corsi; 1h15 dal parcheggio della Malga Grantagar.

Salita:
1. Con bella arrampicata si affronta la verticale colata nera, di roccia molto ruvida e appigliata; alla fine, poco sotto una nicchia in centro alla colata, si piega a dx per raggiungere la sosta (35 m; 5b; 11 fix). Tiro bagnato dopo piogge ma comunque percorribile.
2. Con breve passo si sale nella nicchia, dalla quale si esce verso dx per una cengetta discendente che porta a una comoda terrazza (20 m; 4a; 4 fix).
3. Si scala la soprastante ripida parete di roccia grigia articolata, con leggera diagonale a sx, sostando su un piccolo terrazzino (25 m; 5a; 5 fix e 1 chiodo).
4. Per facili rocce appoggiate si giunge ad una lastra inclinata sotto l’imbocco di un canalino appoggiato, dove si sosta su un unico fix con maglia rapida (20 m; II; 1 chiodo).
5. A dx della sosta si scala il muro verticale di buona roccia con scalata atletica, fino a raggiungere il soprastante terrazzino (20 m; 6a+; 6 fix).
variante: si sale interamente il canalino fino a raggiungere, dopo l’uscita su detriti, la sosta 6 (25 m; III+; 2 chiodi, 1 fix)
6. Si traversa a sx per cengetta fino a un comodo spiazzo di sosta, dove giunge da sotto la variante facile (15 m; II; 1 fix).
7. Si obliqua leggermente a sx sulla bella parete articolata soprastante, raggiungendo una comoda cengia (30 m; 4b; 6 fix).
8. Dalla sosta si aggira a sx uno speroncino, si sale per erba e detriti per affrontare un breve muretto verticale (1 fix), sopra il quale si prosegue per rocce appoggiate non sempre solide (1 cless. e 1 fix) fino alla sosta in cima allo sperone basale dell’Innominata (50 m; II, p. III; 2 fix, 1 cless.).
9. Si cammina per erba sul dorso dello sperone, raggiungendo l’ampia “Cengia Mediana” che si segue verso sx per ca. 10 m fino a un vecchio spit rosso che segna il punto dove riprende la scalata (60 m; elem.).
NB: la “Cengia Mediana” può essere usata come uscita, per ogni evenienza. È comodamente percorribile sia in direzione E (verso Forcella di Riofreddo) che in direzione W (verso la normale del Jof Fuart). Quest’ultima soluzione è più rapida (in 10 min. per cengia con traccia si raggiunge il sentiero segnalato della normale e quindi, scendendo per questo, in 0h30 il Rifugio Corsi).
10. Si sale una paretina molto appoggiata di bella roccia a cui seguono alcuni saltini più ripidi, superati i quali si è a un’altra comoda cengia (40 m; 4a; 4 fix).
11. Si sale verso sx per la cengia finché, seguendo gli spit, si scala una parete fessurata (roccia non sempre solida) che porta ad un’ulteriore cengetta (50 m; 5a; 6 fix).
12. Seguendo la cengetta verso sx si aggira una grossa scaglia addossata alla parete; dall’altro lato si trova la sosta su un unico fix (10 m; I).
13. Si riprende la scalata su parete via via più ripida fino a sostare scomodamente sotto un compatto muro verticale (20 m; 6 fix, 1 cless.).
14. Si scala il muro verticale più o meno al centro, con arrampicata impegnativa e abbastanza continua su piccole tacche, uscendo infine verso sx a un terrazzino (30 m; 6b+; 13 fix).
15. Superando un breve gradino si raggiunge una comoda ed ampia cengia erbosa (10 m; 4a; 1 fix).
16. Si asseconda verso sx la cengia, finché si può seguire una rampetta di roccette e detriti ascendente che porta sotto l’ultimo tratto di parete, sotto la verticale di un caratteristico grande tetto triangolare (50 m; I e II; 2 fix).
17. Si scala la parete soprastante, all’inizio articolata e non molto ripida, poi verticale. Un ultimo passaggio più impegnativo porta alla sosta poco sotto il grande tetto (30 m; 5c; 11 fix).
NB: all’inizio di questa lunghezza si può uscire sulla sx per cengette non difficili fino a raggiungere il vicino Sentiero Anita Goitan, nei pressi della forcella fra l’Innominata e la Torre delle Madri dei Camosci.
18. Si sale qualche metro fin sotto il tetto che si evita a dx imboccando, obliquando ancora a dx, una bella fessura che con arrampicata atletica su grosse prese porta all’uscita della via sull’ampia terrazza sotto la cuspide finale dell’Innominata (30 m; 6a+; 12 fix).
Dall’ultima sosta, salendo a dx per erba e roccette si raggiunge il vicino Sentiero Anita Goitan.
Per chi intendesse raggiungere la vetta dell’Innominata, la soluzione più consigliabile è la breve normale lungo la ripida paretina Sud-Est (80 m; III).

Discesa: per il Sentiero Anita Goitan che può essere percorso verso W (raggiungendo la normale del Jôf Fuart, per la quale si scende al Rifugio Corsi; 1h30 ca. in totale) che verso E (raggiungendo la Forcella di Riofreddo e da questa per il sent. 627 al Rifugio Corsi; 1h45 ca. in totale).

Le foto in HD sono scaricabili dai seguenti link:
foto con tracciato, lunghezze e difficoltà
foto con tracciato dalla guida Alpi Giulie e Carniche Orientali (la via Fai Bei Sogni è la n. 211)

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